Da sempre l’azienda lavora e assembla diversi materiali (metalli, plastiche, legno o vetro) per le più grandi griffe mondiali attive sul mercato del lusso. “Un know how che sentivamo il bisogno di trasferire in complementi d’arredo capaci di durare per tutta una vita.
E per fare questo ci siamo fatti aiutare dal Politecnico per creare insieme brief tecnici e concettuali dai quali sono nate le collezioni Gspot” dice Giovanardi. “Il Professor Zurlo ci ha aiutato a selezionare giovani designer, tutti under 33, ma già molto affermati”.
Si intuisce una legittima punta di orgoglio dettata dal fatto che alcuni dei ‘suoi’ espongono al Louvre, a New York, a Seoul, a Pechino. Come recita la mission, “la collezione Gspot design intende ridisegnare il quotidiano arricchendo la vita di ogni persona attraverso oggetti insoliti ed eleganti, che sappiano dialogare incuriosire se non strappare un sorriso per circondarsi di un paesaggio domestico dal sapore artistico e poetico dove gli oggetti non vivano solo per la loro mera funzionalità, ma siano volti a una sofisticata ricerca del bello”.