Masi (VR)

Masi è storia della Valpolicella. "Vaio dei Masi fu la prima proprietà acquisita dai nostri antenati alla fine del 1700" racconta Sandro Boscaini, presidente dell'azienda Masi Agricola. Sette generazioni trascorse a testimoniare amore per il territorio e tecniche agricole di eccellenza. "Fin dal periodo austroungarico la famiglia Boscaini ha fatto questo mestiere e rappresentato in tutto il mondo vini di primissimo livello, in particolare Amarone, Recioto e Valpolicella". 
L'azienda ha poi acquisito vigneti di grande pregio nelle zone classiche del veronese, si pensi sempre al Valpolicella, al Bardolino o ancora al Soave. Più recentemente, in un'ottica di macroregione, Masi si è spostata in Friuli e, all'estero, in Argentina. "Non per fare un altro vino argentino, ma perché la scuola enologica e viticola veneta, in cui Masi primeggia, diventi un valore assoluto anche se trasferita in regioni appiattite su alcuni vini e uve internazionali."
Veneticità dunque. Tradotto: il vino diventa testimone del territorio, depositario di secoli di artigianato artistico che, nel tempo, è diventato industria raffinata. "Invito tutti a venire nel periodo ottobre-gennaio. Allora, grandi quantità di uva vengono lasciate riposare nei loro letti di bambù, guardate a vista e protette con una cura ancora contadina." Quando una bottiglia di Amarone o di Campofiorin Masi lascia la sua terra d'origine si trasferisce poi in 90 paesi in tutto il mondo. 
Masi è un'azienda in grado ormai di produrre circa 12 milioni di bottiglie l'anno. "In ogni nostra bottiglia c'è un qualcosa di unico che la rende speciale" dice Raffaele Boscaini, figlio di Sandro e coordinatore del Gruppo Tecnico dell'azienda. "Partendo infatti dalle uve appassite, alla base della produzione del nostro Amarone Costasera, abbiamo infatti sviluppato delle tecniche che consentono a vini già pregiati di ottenere quella tipica caratterizzazione che li rende unici." 
"La doppia fermentazione ad esempio permette di elevare l'intensità e la piacevolezza di vini semplici grazie ad un sapiente utilizzo di uve appassite" prosegue Raffaele Boscaini. Nasce così Campofiorin, prodotto bandiera di Masi fin dal 1964, così come Masianco, un'intrigante interpretazione del Pinot Grigio, che sposa Verduzzo passando ancora per l'appassimento. 

Masi vuol dire poi anche elevato numero di etichette. Tutte con una specifica ragione di essere: di territorio, di tecnica e di stile. Fanno parte del gruppo brand come Bossi Fedrigotti o Serego Alighieri. E in questo caso, qui a Gargagnago di Valpolicella, cultura, territorio e vino spiegano molto della storia italiana. "Come è noto, esule da Firenze, Dante Alighieri venne a Verona per tre volte ospite della famiglia Della Scala" spiega la contessa Massimilla di Serego Alighieri, che incarna la ventunesima generazione dal sommo poeta.
"L'ultima volta si fermò brevemente e partì poi alla volta di Ravenna. Il figlio, invece, si stabilì  in Valpolicella e acquistò alcuni terreni. Che dal 1353 sono così di nostra proprietà." E su parte dei terreni sorge una splendida dimora adibita in parte a foresteria (8 appartamenti), che offre pernottamento e prima colazione, corsi di cucina professionale, cene a degustazione, oltre, naturalmente, alla rivendita di vini del gruppo Masi. Di cui il brand Serego Alighieri fa parte. "Collaboriamo con Masi dal 1973. E la collaborazione è nata proprio per unire un marchio storico come il nostro a un grande distributore ricco di tradizione, esperienza e innovazione."

www.masi.it

Testo di Bruno Pampaloni
Foto di Roberto Rasia dal Polo