MINI John Cooper Works @ pista

Quando si dice "L'unione fa la forza": due concessionarie illuminate si mettono insieme e azzeccano la giornata! Si tratta della Concessionaria AUTOBI Srl di Genova e Castelli & Carteni di Pavia, entrambe legatissime ai brand BMW e MINI. Per l'uscita della nuova Mini John Cooper Works hanno affittato il sorprendente Circuito Tazio Nuvolari vicino a Pavia e hanno dato l'auto in pasto a clienti e prospect.

Il risultato è stato ottimo: una giornata in pista a stretto contatto con l'asfalto e la possibilità reale di sfruttare i 231 cv della piccola diavola tra i cordoli. Intendiamoci: come al solito il tempo che è stato concesso in pista è stato poco, ma le esigenze organizzative e i costi proibitivi della pista li conosciamo. 3 giri a testa, davvero pochi per capirci qualcosa fra curve e auto sconosciute.

Tuttavia, il divertimento c'è stato tutto: merito suo, della nuova cattiva Mini JCW, davvero divertente. Certo, un po' più macchina della vecchia, come molti hanno fatto notare, ma proprio per questo ancora migliore, aggiungiamo noi. Pensando che un'auto da pista sia raro che possa essere adatta non diciamo ad una vacanza, ma ad una scampagnata domenicale. L'auto scatta da 0 a 100 Km/h in soli 6,1 secondi e si sente. I 231 cv si percepiscono nella spinta e negli scarichi, sebbene l'auto sia settata così bene da non avere problemi evidenti di sottosterzo, nonostante il peso ridotto. 

L'evento dal punto di vista racing è stato gestito in maniera ottimale da DrivIncentive. Noi abbiamo fatto i 3 giri a nostra disposizione con Massimiliano Agostinacchio, che ci ha incantato successivamente con un efficace hot-lap, nonostante a fine giornata gomme e freni urlassero vendetta. Bravo Massimilano, anche per la simpatia, non solo per la sensibilità di guida.

Poi, in ordine sparso, simulatore di guida per tutti e tre esercizi di guida più sicura che sportiva: lo skid, utilissimo. Frenata panico, incomprensibilmente ancora utile (ma - si sa - la gente non sa frenare) e uno slalom fra birilli.

Se i complimenti ai piloti sono sinceri e meritati e altrettanto onesti quelli rivolti alle due concessionarie e all'evento in sé, come giornalisti, e stavolta dobbiamo confessare anche come semplici appassionati, un paio di orecchie le dobbiamo tirare.

Ciò che davvero non ci è piaciuto è l'organizzazione (o meglio la disorganizzazione) del personale extra-pista, vale a dire delle hostess e ragazze che gravitavano senza alcun coordinamento. Un evento del genere che brilla per concept e per gestione sportiva non può cadere su un tassello così delicato. Dal momento dell'arrivo, al promesso welcome coffee che nessuno ci ha offerto, fino allo smistamento dei gruppi e a quell'azione che sarebbe così importante di "gestione" dei clienti nei momenti morti, ci siamo trovati di fronte a 4/5 ragazze con pochissima voglia di sorridere, una grandissima voglia di terminare la giornata (erano solo le 17.30...) e, soprattutto, con la brutta abitudine di parlare ad alta voce dei fatti propri o peggio ancora di criticare ciò che stavano facendo. 

Davvero incomprensibile e talmente evidente e ripetuto, che la cosa è stata notata con fastidio anche dagli altri componenti del nostro gruppo (il numero 25 per essere precisi).

Ora capiamo che il sabato si voglia fare altro. Capiamo che c'erano 33 gradi. Capiamo che era evidente che a nessuna (o quasi) di loro fregasse alcunché di motori e traiettorie, però se erano lì è perché qualcuno le ha scelte e pagate. Insisitiamo su questo punto perché conosciamo molto bene le realtà come questa all'estero e mai succederebbe niente del genere. Recentemente siamo stati alla Dream Racing di Las Vegas, creata e gestita da italiani. Dal primo istante in cui si entra, sino all'ultimo in cui si esce, tutte le persone coinvolte hanno una sola missione: farti sentire un pilota. Prudente, consapevole, ma pilota. Ne fanno anche un'intelligente strategia commerciale, giustamente.

Peccato per questa nota stonata, che non ha però tolto la gioia di aver partecipato a un evento brillante, sebbene troppo breve (il nostro gruppo da programma aveva 17.40 - 19.40). Alle 18.30 hanno spento i simulatori e dichiarato conclusa l'attività: ma perché?!? Due di noi non hanno neanche potuto provare il simulatore.

Dunque, brave le concessionarie Autobi di Genova e Castelli & Carteni di Pavia, bravissimi i piloti e il loro coordinatore di DrivIncentive e pessimo il servizio hostess. Per fortuna, alla fine, si ricorda il retro della JCW che spinge nell'ultima curva a destra prima del rettilineo del divertentissimo Circuito Tazio Nuvolari.

 

Test(o) e foto di Roberto Rasia dal Polo

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