Dream Racing a Las Vegas

Ci sono 200 motivi per andare a Las Vegas. Più uno: si chiama Dream Racing e, come promette il nome, è un’attività che consente di vivere in prima persona il sogno di correre in pista su auto da gara. Questo sogno parla italiano e, dopo soli 4 anni, è diventato un vero e proprio caso nel mondo delle 4 ruote racing. 

Tutto inizia, come nelle migliori favole, dalla passione di due amici: Enrico Bertaggia, campione italiano nell’87 di Formula 3 e pilota della Coloni nel ’92 in Formula 1 e Adriano de Micheli, campione italiano Super Production nel 2004 su Alfa Romeo 147 e protagonista nel 2005 su Honda Accord nel Campionato Mondiale Touring Car. Due piloti seri, insomma, gente che non scherza. Nel 2012 Enrico e Adriano aprono la Dream Racing, una società specializzata nel far vivere l’esperienza racing a persone non-piloti, utilizzando però anche auto da gara. È uno dei pochissimi posti al mondo in cui questo sogno può diventare realtà. Non la aprono a Monza o in Inghilterra o in Germania, ma scelgono Las Vegas, la città del Peccato ,rinomata in tutto il mondo per la sua dedizione al gioco d’azzardo, alle belle donne e allo show-business. In mezzo al deserto del Nevada, i nostri due protagonisti fondano una realtà americana nella quale si parla fortemente italiano, ma dove non si fanno sconti sulla professionalità e sulla competenza tecnica. Un mix che invidiamo e che vorremmo trovare spesso qui in Italia.

La Dream Racing ha messo le sue radici all’interno del Las Vegas Motor Speedway e fin dal primo momento, al nostro arrivo, ci fa respirare aria di competizioni. La cosa è abbastanza straniante, visto che non siamo qui per gareggiare, ma ci piace assai. Gli istruttori sono tutti piloti pro, significa che è gente in attività agonistica o piloti che come minimo hanno gareggiato nei principali campionati del mondo. Scusate se è poco.

L’accoglienza sa di una professionalità studiata nei minimi dettagli, ma presentata senza enfasi, contrariamente a quanto avviene da queste parti, in cui un semplice clown viene messo sul palco come fosse il comico numero uno al mondo. E per qualche attimo riesce a sembrarlo.

Due signorine american style ci vengono incontro, sorridendo. Ci accolgono in una sorta di ospitality, in cui si prende il caffè, ci si iscrive a un turno in pista, si sceglie la vettura con cui correre e si acquistano capi di abbigliamento e gadget delle principali case automobilistiche. La febbre sale, mentre un rombo di un 8 cilindri tirato alla corda ci riempie le orecchie. Qualcuno in pista ha già acceso i motori.

Siamo indecisi se scegliere il pacchetto di 7 giri sulla Lamborghini Aventador, quotato 679 dollari o quello da 7 giri su Ferrari 488 GTB (599 dollari), quando ci avvicina un altro uomo Dream Racing, Sergio Astuti, che ci saluta in inglese, ma che si palesa subito come italiano. Il dubbio che il nostro accento americano sia stato poco efficace ci sfiora subito: siamo stati riconosciuti velocemente. Sergio ci mette subito a nostro agio, confessiamo di lavorare nel mondo auto e troviamo mille conoscenze in comune. Tre anni fa si è sposato con Nicole in Italia e ha portato armi e bagagli qui, in mezzo al Nevada. Ed è felice. Ci fa ragionare facilmente sull’opportunità di vivere un’esperienza unica. Ribattiamo che guidare uno di quei due mostri, per di più in pista, con uno di loro accanto che ci aiuta a impostare le traiettorie e a fare il tempo giusto è già un’esperienza unica. Ma lui risponde che c’è di più: perché limitarsi a una top car che possiamo guidare anche per strada, quando la Dream Racing ha a disposizione dei clienti anche auto GT?

GT?!? Com’è possibile? Quelle auto che non possono circolare certo sulle nostre strade, quelle che hanno le slick al posto degli pneumatici invernali, quelle che hanno due soli sedili senza nulla intorno e il roll-bar dentro l’abitacolo? Sì, esattamente quelle. E si possono cavalcare proprio lì, sul circuito handling all’interno del Las Vegas Motor Speedway. Ci gira la testa per l’emozione. Care 488 e Aventador, addio! Qui si fa sul serio. Dunque, la scelta ora è fra Ferrari 430 GT, Porsche GT, Lamborghini Super Trofeo, Ferrari 458 GT e Lambo Huracàn Super Trofeo GT. Impossibile scegliere senza avere rimorsi. Sette giri della vita sulla 458 GT a 869 dollari o sulla Huracàn a 939 dollari? Pensiamo che in ogni caso sarebbe un successo e così ci lasciamo cullare dall’idea che su una Ferrari abbiamo già fatto un corso di guida serio anni fa, mentre la Huracàn pare sia davvero una bella novità. E Lambo sia.

Pensiamo già di fare i contorsionisti per entrare nell’abitacolo, mentre qui inizia il bello. È qui che la Dream Racing ha quel guizzo in più: l’esperienza in auto sarà l’ultima cosa, quella che ricorderemo di più. Prima c’è un’ora intera di esperienza che serve a prepararci. Sì, perché i 620 cavalli del suo V10 non si portano mica a spasso facilmente. Bisogna studiare prima di applicarsi. Così fanno i professionisti e per mezza giornata, oggi, anche noi siamo piloti. 30 minuti di aula innanzitutto, per conoscere le regole del circuito e della vettura, accompagnati da un uomo della società e da un video davvero efficace. Poi, il simulatore con un pilota tutto per noi. Nonostante il simulatore sia davvero di ottimo livello, non ci spingono a fare il tempo. Serve, in realtà, per memorizzare il circuito, le curve, i punti delle staccate e per far innalzare il nostro livello adrenalinico. Come se ce ne fosse bisogno… Su tutto, apprezzatissimo il continuo riferimento alla sicurezza. Una frase più di tutte descrive la brillante tecnica formativa della Dream Racing: “Noi sappiamo che voi siete qui oggi per correre e perché volete guidare velocemente. Noi conosciamo il circuito e la vettura molto più di voi. Per cui se farete di testa vostra, rischierete e andrete piano. Se vi fidate del pilota che avrete accanto, andrete molto più forte e in sicurezza.” 

Bingo, bravi!

Finalmente si scende in pista. Ancora un dettaglio, di quelli che rimangono nella memoria: tuta e casco professionali. Siamo tutti bianchi e rossi, come i colori della Dream Racing.

E, poi, finalmente, il rombo del V10. Il giro di allineamento, le prime staccate, la voce del nostro pilota che dice “gas, gas” e qualche volta “brake now”. Poi, più niente, la memoria si è persa, sopraffatta dall’emozione. 

Adrenalina: fuorigiri.

Soddisfazione: ai massimi livelli.

Rimorsi zero. 

Rimpianti: perché abbiamo scelto solo il pacchetto da 7 giri? Ah già, il pacchetto da 22 giri era costoso da matti, ma consentiva ben 3 sessioni di guida diversa e soprattutto l’analisi della telemetria. Da piloti veri, insomma. Sarà per la prossima volta.

Ci sono 200 motivi per tornare a Las Vegas. Noi ci torneremo per quel motivo in più, che sa di italiano, che sa di gare, che sa di box, tute e caschi di piloti. Ci torneremo perché quel pacchetto da 22 giri all inclusive da 2.499 dollari ci è rimasto in gola. 

Torniamo a lavorare: dobbiamo mettere un po’ di soldini nel salvadanaio. Vegas ci aspetta…

 

DREAM RACING

Exotic Car Driving Experience

001 (702) 518-5999

info@dreamracing.com 

www.dreamracing.com

Las Vegas Motor Speedway

7000 Las Vegas Blvd. N.

Las Vegas, Nevada 89115

 

 

Roberto Rasia dal Polo

direttore@turismoinauto.com