Davvero difficile definire la cucina di Ezio Santin, senza cadere nei luoghi comuni. Gli aggettivi si sprecherebbero e sarebbero inflazionati. Possiamo una volta tanto affermare con oggettività che al "buono a tavola", come al "bello estetico", non c'è limite. Santin è in grado di sperimentare senza tradire né tradirsi. E' curioso, non riesce a non creare e lo si intuisce dai suoi occhi e dal suo passo svelto. Le sue mani creano piatti sublimi, che hanno un effetto straordinario: impongono il silenzio a tavola, anche quando si è distratti. E' impossibile terminare un piatto dell'Antica Osteria del Ponte senza averlo prima ammirato e poi gustato, boccone dopo boccone.
Ci sono piaciuti il caviale di melanzane con una crema di avocado e le capesante e gambericotti alla plancia e serviti in un brodo dashi profumato agli agrumi. Abbiamo assaggiato il Merluzzo bianco di Norvegia detto Skrei delle isole Lofoten del nostro compagno di tavola e abbiamo terminato facendoci cullare da uno sformato caldo alla nocciola con cuore di cioccolato fondente.
Ma ciò che ci ha profondamente colpito è il "Pluma", taglio del maiale nero, marinato nel fieno e Sherry, cotto a lungo a bassa temperatura sotto vuoto, condito con salsa teriyaki. Commentandolo con l'autore, abbiamo usato le parole "coraggioso, innovativo e azzeccato". Santin se ne stava lì ad ascoltarci e il suo volto si è rabbuiato.
La moglie, la sorridente Signora Renata, che dell'Antica Osteria è anche
maitre de maison, si alza e va a prendere una Guida, che qui non citiamo, ma che tutti ben conoscono. Non crediamo ai nostri occhi: la giornalista ha definito quel piatto "STANCO" ! Sobbalziamo sulla sedia: stanco quel piatto? Stanca quella cucina?
Beh, caro Santin, ci permettiamo per la prima volta di dare un consiglio ad un Maestro come Lei: se davvero quel piatto è stanco, se davvero il suo modo di cucinare è stanco, se davvero il suo locale che da 35 anni è stato recensito in tutto il mondo è stanco, beh, ci dia retta e dia vita al nuovo movimento della CUCINA STANCA! TurismoinAuto ne sarà il primo co-fondatore.
Se fossimo in lei faremmo comparire nel menù il piatto suddetto chiamandolo MAIALE STANCO, dedicato a tutti coloro, come noi, che di castronerie ne sentono, ma come sulle guide...mai!
Grazie Famiglia Santin, un pranzo da Voi non si dimentica.
L'unico problema è che ora l'asticella del
bien vivre si è spostata ancora più sù..
Testi e foto di Roberto Rasia dal Polo
direttore@TurismoinAuto.com